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Si tratta di un predatore
che poteva tranquillamente cibarsi di balene, i cui resti sono stati ritrovati
lungo le coste occidentali dell’Australia e le coste orientali del Sud America,
zona molto frequentata da questi grandi cetacei.
Il dente non è
completamente intatto – la punta della corona e la base della radice sono stati
entrambe danneggiate, il che significa che quando il suo proprietario era
ancora in vita era molto più grande di quanto non sia adesso, dopo cinque
milioni di anni di esposizione alla corrosione da parte degli agenti
atmosferici.
Il dente è di un predatore
vissuto molto probabilmente al tempo del Pliocene. Invece di basare la loro dieta sui calamari e altri
pesci, quelle antiche creature mangiavano animali più grandi. Infatti i denti
di una balena odierna pesano circa 2 chili, raggiungono una lunghezza di circa
18 cm, dal momento che servono sostanzialmente a triturare; il dente fossile,
con i suoi 30 cm, era fatto invece per spaccare le ossa e strappare la carne.
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