Oggi, il simbolo appare in numerosi stemmi cittadini. Era stato adottato da numerose unità militari della Germania nazista. Per questo, ed per il protratto utilizzo da parte di organizzazioni neonaziste, il simbolo è oggi talvolta associato con il Nazismo. Sebbene le attuali origini del simbolo sembrano essere disperse nell'oscurità, varie spiegazioni teoriche, tracce storiche e popolari esistono a spiegazione. Il simbolo era nello stemma di Bornheim (oggi parte di Francoforte sul Meno).
La denominazione di Wolfsangel appare la prima volta nel 1714 nella raccolta araldica, Wapenkunst, associato con diversi simboli. Nella Germania nazista, il Wolfsangel era usato da: 2. SS-Panzer-Division "Das Reich", 4. SS-Polizei-Panzergrenadier-Division, 34. SS-Freiwilligen-Grenadier-Division "Landstorm Nederland", 60ª Panzergrenadier-Division "Feldherrnhalle", Hitlerjugend, e NS-Volkswohlfahrt. Al termine della Seconda guerra mondiale, il simbolo è stato utilizzato dalle seguenti organizzazioni neonaziste: "Aktion Nationale Sozialisten / Nationale Aktivisten" (ANS/NA), sezione "Junge Front" (JF) del "Volkssozialistische Bewegung Deutschlands" (VSBD), "Wiking-Jugend", Vitt Ariskt Motstånd (White Aryan Resistance) svedese, WolfsEngels ("wolfsangels"), ed infine "Battaglione Azov" in Ucraina, formato da neonazisti europei (ne utilizza una versione specchiata).
Oggi l’esibizione pubblica del simbolo è illegale in Germania se la connessione con uno di questi gruppi è evidente. In Italia, l'organizzazione neofascista Terza Posizione utilizzava una wolfsangel ridisegnata come il loro simbolo.