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Il gatto
del Cheshire
trae verosimilmente ispirazione da antichi racconti popolari nei quali si narra
di felini invisibili nelle campagne inglesi. Probabilmente Carroll per la sua
descrizione si basò su un intaglio in una chiesa nel villaggio del Croft-on-Tees, nel nord-est dell'Inghilterra,
dove era stato rettore suo padre. Un'altra possibilità è che il gatto sia
basato su un gargoyle situato su un pilastro nella chiesa di St. Nicolas a Cranleigh,
dove Carroll frequentemente viaggiava vivendo a Guildford.
Altri lo attribuiscono ad un intaglio sulla facciata della torre alla chiesa di
San Wilfrid, nel villaggio di Grappenhall Warrington,
nel Cheshire;
la contea natale di Carroll.
"Sorridere come un
gatto del Cheshire" (To grin like a cheshire cat) era un modo
di dire molto comune. L'origine del proverbio è incerta. Secondo alcuni deriva
dalla pratica di un pittore del Cheshire di disegnare leoni sorridenti sulle
insegne delle locande, secondo altri dall'usanza nel Cheshire di fare un
formaggio con la forma di un gatto sorridente.
Emblematica è la sua
rappresentazione, che trae spunto dalle immagini di fine Ottocento
di Arthur Rackham, che già lo raffigurava come un gatto
allucinato e più che mai strano: Walt Disney,
nella sua versione cinematografica del romanzo di Carroll, lo rappresenta
sempre così. Questa rappresentazione è stata ripresa in seguito in Alice in Wonderland (un
film del 2010). Invece nel film del 1999 Alice nel paese delle meraviglie
il personaggio è interpretato dall'attrice Whoopi
Goldberg, il cui volto è stato inserito sul corpo di un gatto
in CGI.
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